Chi è il consulente finanziario?
Ogni paese ha una propria struttura dei vari mercati dei capitali e del risparmio, allocando le varie risorse a seconda di come le istituzioni si sono divise negli anni i compiti. In Italia il mercato del risparmio è controllato per la maggior parte da banche e assicurazioni, offrendo tipologie di prodotti non sempre convenienti al cliente quanto più per il consulente che li propone e la banca stessa che spesso li detiene. Un conflitto d’interesse alla base della vendita che per forza di cose non può generare un profitto distribuito, ma che vede l’istituzione al primo posto e il cliente al secondo. I prodotti che vengono infatti offerti hanno per la maggior parte dei costi decisamente troppo alti, finendo per mangiare tutti i ritorni e dando il beneficio all’istituto che può operare nel mercato con la nostra liquidità.
Questo però dipende anche dal grado di educazione finanziaria che un paese ha. Se infatti quei prodotti venissero offerti a clienti che potrebbero comprendere come ci siano necessariamente delle migliori alternative, i costi si dovrebbero abbattere per forza di cose andando incontro alla legge base di macroeconomia domanda offerta.
La nostra consulenza finanziaria non propone prodotti forzati da terze parti (Finecobank) ma vengono scelti su misura e per generare il ritorno maggiore possibile per l’investitore in quanto la percentuale di costo caricata è inserita separatamente al prodotto.
Si avranno dunque i migliori prodotti con costi contenuti e una spesa per il servizio di consulenza.
Il consulente finanziario che si appoggia ad una banca (e che dunque si distingue per consulenza bancaria) è un ibrido tra consulente di banca ed indipendente. Nel primo caso lo stipendio sarà composto da un fisso più una percentuale aggiuntiva che varierà dalla vendita di determinati prodotti che la banca vuole piazzare alla clientela. Nel secondo caso invece sarà unicamente su un quota calcolata generalmente sull’ammontare investito, così da essere sempre ponderata alla situazione. Proprio per questo viene definito anche Fee-only.
Ma vi è anche una terza possibilità.
Quella ibrida.
In questo caso, la consulenza avrà la possibilità di appoggiarsi ad una banca ma con la piena libertà di vendita del prodotto che meglio va a coprire le esigenze del cliente per la propria costruzione del piano di investimento o di previdenza complementare.
L’esperto che fornisce poi questo servizio è iscritto all’albo OCF (Organismo Consulenti Finanziari). Fra le conoscenze che un consulente deve avere per passare l’esame devono essere spalmate nei diversi rami quali:
- Diritto del Mercato Finanziario,
- Diritto Previdenziale e Assicurativo,
- Matematica ed Economia Finanziaria,
- Diritto Privato e Commerciale,
- Diritto Tributario.